Rivoluzione tecnologica

Make Europe Great Again: una sfida strategica per l'Unione europea

In un mondo in piena riorganizzazione geopolitica, l'Europa si trova di fronte a un momento cruciale della sua storia. Se le recenti crisi hanno brutalmente rivelato le sue vulnerabilità, hanno anche catalizzato una presa di coscienza senza precedenti. Di fronte all'ascesa della Cina e al protezionismo americano, l'Unione europea è costretta a ridefinire la sua strategia industriale ed energetica, mobilitando ingenti investimenti per riconquistare la sua autonomia strategica.

Publicato il 6 febbraio 2025

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L'Europa, a lungo considerata un modello di stabilità e prosperità, sembra vacillare sotto il peso delle trasformazioni globali. Le crisi successive - economiche, sanitarie, energetiche e geopolitiche - hanno messo in luce le fragilità strutturali del "Vecchio Continente". La pandemia di Covid-19 ha in particolare rivelato la dipendenza critica dell'Unione europea (UE) dalle catene di approvvigionamento globalizzate, in particolare in settori strategici come la salute. Allo stesso tempo, la guerra in Ucraina ha brutalmente ricordato l'importanza di un'indipendenza energetica e di una difesa comune di fronte alle minacce esterne.

Queste sfide, lontane dal condannare l'Europa a un declino inesorabile, le offrono l'opportunità storica di ridefinire il suo ruolo sulla scena internazionale. Forte dei suoi punti di forza tecnologici, del suo mercato unico e del suo leadership in materia di standard ambientali, l'UE dispone di tutti gli strumenti necessari per reinventarsi e affermare la propria sovranità.

Come può l'Europa affrontare questa sfida di portata? Questa trasformazione richiederà scelte audaci: ricostruire una base industriale solida, accelerare la transizione energetica e convertire le sue vulnerabilità in vantaggi competitivi. La sfida è duplice: rispondere alle aspettative dei cittadini dei suoi Stati membri e influenzare le grandi direzioni del mondo di domani.

Le fragilità europee come motore di trasformazione

    La posizione economica dell'Europa si è erosa progressivamente nel corso degli ultimi decenni: la sua quota nel PIL mondiale è passata dal 30% nel 20041 a circa il 14,8% nel 20212. Questa tendenza è accompagnata da importanti dipendenze critiche:

    • nelle terre rare, di cui il 98% proviene dalla Cina3;
    • nei semiconduttori, di cui la capacità mondiale di produzione è detenuta principalmente da Taiwan e dalla Cina, e in misura minore dalla Corea del Sud, dagli Stati Uniti e dal Giappone4;
    • mentre una quota crescente degli ingredienti farmaceutici attivi (API, Active Pharmaceutical Ingredient) è importata dalla vicina Svizzera, dagli Stati Uniti, da Singapore o, ancora una volta, dalla Cina...5
    • La guerra in Ucraina ha anche evidenziato la vulnerabilità energetica dell'UE, che importava il 40% del suo gas dalla Russia prima del conflitto, così come il 30% del suo petrolio greggio e del suo carbone6.

    La riconfigurazione delle catene di approvvigionamento globali apre tuttavia nuove prospettive per un territorio strategicamente posizionato tra l'Asia e le Americhe. La necessità di ridurre queste dipendenze, di sfruttare i propri punti di forza e di modernizzare la propria economia offre all'Unione un'opportunità unica per ridefinire il suo ruolo sulla scena mondiale.

    Riindustrializzando il proprio territorio, investendo massicciamente in tecnologie all'avanguardia e diversificando le proprie forniture, l'Europa può costruire una sovranità strategica adatta alle sfide del nostro secolo. Questa rinascita si basa su tre pilastri essenziali: un rafforzamento della resilienza industriale, un'ambiziosa transizione energetica e una mobilitazione strategica delle proprie risorse tecnologiche.

      Innovazione verde: l'Europa afferma il suo leadership mondiale

        Il continente europeo consolida la sua posizione dominante nelle tecnologie verdi, dimostrando la sua capacità di trasformare le sfide ambientali in opportunità economiche. Il 40% dei brevetti mondiali nelle energie rinnovabili è detenuto da aziende europee7. Tra il 2017 e il 2021, il 27% delle invenzioni mondiali ad "alto valore" nelle tecnologie pulite sono state depositate dai 39 Stati membri dell'Ufficio europeo dei brevetti (OEB)8.

        La Tassonomia europea si impone come una vera bussola per la finanza sostenibile che potrebbe rafforzare la posizione dell'Europa in questo settore in futuro. Definendo criteri rigorosi per gli investimenti verdi, indirizza i flussi finanziari verso la transizione ecologica9.

          Un'integrazione finanziaria al servizio della competitività

            L'Unione dei Mercati dei Capitali (UMC) rappresenta un importante passo avanti verso un'integrazione finanziaria più profonda. Questa iniziativa mira a facilitare gli investimenti transfrontalieri, a diversificare le fonti di finanziamento per le imprese attraverso i mercati dei capitali e a rafforzare la resilienza del sistema finanziario europeo. In questo contesto, l'UE mette l'accento sulle PMI, migliorando il loro accesso al finanziamento attraverso misure come la semplificazione delle regole per raccogliere fondi sui mercati10. Queste iniziative mirano a mobilitare maggiori investimenti privati per sostenere queste imprese nella loro crescita e nella loro transizione ecologica e digitale.

            Parallelamente, l'armonizzazione fiscale, illustrata dall'accordo storico sull'imposta minima globale, dimostra la capacità dell'Europa di avviare riforme strutturali a livello internazionale. Nel dicembre 2022, gli Stati membri dell'UE hanno adottato all'unanimità una direttiva volta a garantire un'aliquota fiscale effettiva minima del 15% per le grandi imprese multinazionali, in conformità con il "Pilastro 2" della riforma fiscale internazionale dell'OCSE. Questa direttiva, entrata in vigore il 1° gennaio 2024, mira a limitare la "competizione al ribasso delle aliquote fiscali delle società" e a garantire una concorrenza fiscale più equa all'interno dell'Unione11.

            Con i suoi 27 Stati membri, le sue 23 milioni di imprese e i suoi oltre 450 milioni di consumatori con un elevato potere d'acquisto, il mercato unico europeo rimane uno dei più attraenti a livello internazionale12. Questa potenza economica, rafforzata da un quadro regolamentare stabile e prevedibile, costituisce un terreno fertile per l'innovazione e lo sviluppo tecnologico.

              Investimenti massicci per riacquistare la sovranità

                L'Europa sta facendo investimenti massicci per rafforzare la propria sovranità tecnologica ed energetica, dimostrando un rinnovato impegno in settori strategici.

                Semiconduttori: l'Europa alza il livello

                Il European Chips Act, entrato in vigore il 21 settembre 2023, rappresenta un'iniziativa ambiziosa per riconquistare l'autonomia nel settore strategico dei semiconduttori. Con un budget di 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, questo programma mira a quadruplicare la produzione europea entro il 203013. Oltre al finanziamento diretto, l'Europa investe ulteriori 3,3 miliardi di euro per la ricerca e l'innovazione, cercando di sviluppare la prossima generazione di chip elettronici. Questa strategia globale combina il sostegno alla R&S, la modernizzazione delle infrastrutture esistenti e l'attrazione di nuovi investimenti.

                Energia rinnovabile: progetti faraonici

                Nel settore energetico, l'Europa sta accelerando anche in questo ambito. Il progetto North Sea Wind Power Hub ne è un esempio: la costruzione di isole artificiali nel Mare del Nord consentirà di sviluppare una capacità di 300 GW di energia eolica offshore entro il 205014. Inoltre, l'UE sostiene progetti di interesse comune europeo (IPCEI, Important Projects of Common European Interest) nel campo dell'idrogeno, mirando a rafforzare la competitività industriale e affrontare le sfide ambientali15. Queste iniziative fanno parte del piano NextGenerationEU, che con i suoi 750 miliardi di euro rappresenta un impegno senza precedenti per accelerare la transizione verde e digitale.

                L'iniziativa "Transitioning Industrial Clusters towards Net Zero" illustra ancora una volta il nuovo approccio europeo alla decarbonizzazione industriale. Nel settore siderurgico, ad esempio, l'Europa sta sviluppando tecnologie innovative per una produzione di acciaio a basso tenore di carbonio, combinando innovazione tecnologica e protezione dell'ambiente16.

                  L'Europa all'alba di una rinascita industriale?

                    La trasformazione del "Vecchio Continente" è in corso, sostenuta da investimenti senza precedenti e una visione strategica rinnovata. Gli anni a venire saranno decisivi per concretizzare queste ambizioni e confermare il ritorno dell'Europa come potenza industriale di rilievo nel XXI secolo. Per realizzare questa trasformazione, l'UE dovrà mantenere il corso dei suoi investimenti strategici preservando al contempo l'unità dei suoi Stati membri - un equilibrio delicato ma necessario per garantire il suo posto nel concerto delle nazioni.

                      1. https://legrandcontinent.eu/fr/2024/04/26/en-20-ans-la-part-de-lunion-dans-le-pib-mondial-a-presque-ete-divisee-par-deux/
                      2. Eurostat, Key figures on the EU in the world, 2023 edition
                      3. https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/fr/
                      ​​​​​​​qanda_20_1543
                      4. https://fr.statista.com/infographie/31917/repartition-capacite-mondiale-fabrication-avancee%25C2%25A0puces-electroniques-par-pays/
                      5. https://www.dcatvci.org/features/the-eu-s-api-supply-chain-under-focus/
                      6. https://www.euractiv.fr/section/energie-climat/news/les-enjeux-geopolitiques-de-lapprovisionnement-energetique-de-lue/
                      7. https://www.taurillon.org/bilan-encourageant-pour-la-politique-energetique-de-l-ue?lang=fr
                      8. https://www.epo.org/fr/news-events/news/nouvelle-etude-oeb-bei-le-marche-unique-de-lue-est-un-catalyseur-essentiel-pour
                      9. https://www.wavestone.com/fr/insight/banques-et-finance-durable-union-europrenne-a-un-tournant/
                      10. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/FR/TXT/HTML/?uri=CELEX%3A52023DC0535
                      11. https://www.consilium.europa.eu/fr/press/press-releases/2022/12/12/international-taxation-council-reaches-agreement-on-a-minimum-level-
                      of-taxation-for-largest-corporations/
                      12. https://www.tresor.economie.gouv.fr/Articles/2024/03/05/le-marche-unique-europeen-un-vecteur-d-integration-economique-et-commerciale
                      13. https://www.europeaneconomics.com/european-chips-act/
                      14. https://www.touteleurope.eu/environnement/energie-un-sommet-de-la-mer-du-nord-pour-developper-l-eolien-offshore/
                      15. https://ipcei-hydrogen.eu/
                      16. https://www.ifri.org/fr/notes/la-siderurgie-europeenne-se-prepare-pour-etre-la-pointe-de-la-decarbonation

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