Biodiversità
Un tema che permette di combattere l'erosione della biodiversità e di favorire gli investimenti nelle aziende che adottano buone pratiche in materia.

Perché investire nella biodiversità?
La biodiversità soddisfa l'insieme dei nostri bisogni primari fornendoci ossigeno, cibo e acqua. Essa copre l'intero tessuto vivente del pianeta e dei suoi ecosistemi. Contribuisce anche alle attività umane e al loro sviluppo grazie in particolare alle sue risorse di materie prime, energie e minerali... Mentre è una ricchezza che ci permette di vivere e di sviluppare le nostre economie, la Terra affronta una perdita della sua biodiversità che si è accelerata negli ultimi 50 anni: il 75% degli ambienti terrestri è alterato, l'85% delle zone umide è distrutto, 1 specie animale su 8 è minacciata di estinzione a breve termine1.
Secondo uno studio del Forum Economico Mondiale, metà del PIL mondiale dipende dalla natura e dai suoi servizi ecosistemici2. Le pressioni esercitate sulla biodiversità e identificate dall’IPBES sono molteplici: sovrasfruttamento delle risorse, cambiamento climatico, inquinamento e specie esotiche invasive, ecc. Inoltre, l’inerzia sulla biodiversità costa oggi 500 miliardi di dollari all’anno3.
Gli accordi internazionali e le misure a favore della biodiversità si sviluppano mobilitando gli attori economici e finanziari attorno a obiettivi formali, seguendo la linea di quanto esiste per combattere il riscaldamento climatico. Tra questi, l'accordo di Kunming-Montreal4 è particolarmente importante poiché ha permesso di fissare obiettivi vincolanti e di fornire una tabella di marcia con 23 obiettivi a quasi 200 paesi firmatari.

Fonti: 1- IPBES, Rapporto di valutazione globale sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, 2019 – 2- Banca Mondiale, Preservare la biodiversità per preservare il nostro futuro, 12/2022 – 3- WWF, in collaborazione con il Global Trade Analysis Project, Rapporto Global Futures, 2020 – 4- https://www.cbd.int/gbf/
Il nostro approccio
La strategia di investimento si basa sulla necessità di combattere l'erosione della biodiversità e di favorire gli investimenti nelle aziende che adottano buone pratiche in materia. Questa strategia si fonda sui quadri metodologici IPBES e SBTN e mira a raggiungere gli obiettivi di Kunming-Montreal che possono essere affrontati tramite investimenti finanziari. Per questa strategia, i team di CPRAM hanno beneficiato del supporto scientifico del Museo Nazionale di Storia Naturale.
Si inserisce in un quadro definito che le permette di rispondere alle sfide della transizione:
- Coprendo tutti i settori e in particolare quelli che hanno un forte impatto sulla biodiversità e sul clima.
- Escludendo le imprese che arrecano danno alla biodiversità (ad esempio pesticidi, olio di palma, deforestazione, ecc.), che sono oggetto di controversie ambientali importanti o che adottano pratiche ESG scorrette.
- Selezionando le imprese tra le più impegnate del loro settore nella riduzione del loro impatto su acqua, suolo e clima, e quindi sulla biodiversità.
I principali rischi legati a questa strategia sono il rischio di perdita di capitale, il rischio di controparte, il rischio legato ai mercati e alle azioni (incluso il rischio legato alle piccole capitalizzazioni e ai mercati emergenti), il rischio di liquidità, il rischio di performance rispetto a un indicatore dei mercati azionari, e il rischio legato all'investimento responsabile.
Si consiglia di fare riferimento alla documentazione legale del fondo per ottenere informazioni dettagliate sul suo profilo di rischio.